Al Gran Caffè di Piove di Sacco espone Mario Bragato

dal 2 al 16 gennaio 1998

Il pittore Mario Bragato si presenta al Gran Caffè di Piove di Sacco con una mostra di pittura originale ed interessante.
Pur vivendo nell'entroterra veneziano egli ha in sè tutto l'amore e l'ispirazione che trae dalla sua Venezia. Soprattutto le sue isole e le sue barene, dove tuttavia è protagonista il cielo, quasi sempre primaverile ed autunnale, un'aria quindi sempre viva e frizzante.
Sciabolate di luce, nubi in fuga dopo il temporale, dall'anima bianca e leggera.
Ma egli ci introduce al gran mistero dell'isola di Sant'Erasmo, luogo delle sue radici, non solo, ma anche di tutto il popolo che vive a Venezia e nelle sue isole; poichè Sant'Erasmo, collocata nel cuore della laguna, grande come il centro storico della città, riflette la cultura e la civiltà delle origini. Vi sono contadini, orticoltori che producono frutti della terra, tra i migliori del mondo, riproponendo le attività originarie del popolo della laguna, legato alla terra. Le tracce più evidenti sono testimoniate dal linguaggio che le evidenzia continuamente; non vie, ma calli; non piazze ma campi, non canali ma rii. E la sostanza dell'isola traspare continuamente nell'opera di Mario Bragato.
Prati verdi o riarsi dal sole, terra appena rivoltata: un mondo fatto di silenzio e contemplazione, un messaggio di verità e di serenità che viene offerto con garbo, quasi in punta di piedi. Una Venezia quindi quasi sconosciuta, certamente poco nota.
Già scenografo del Gran Teatro "La Fenice" egli dimentica la sua esperienza di vita più preziosa per immergersi nel suo mondo, lasciando la finzione e la fantasia delle scene per riappropriarsi della realtà e farcene dono.

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